MUSEI, CHIESE E MONUMENTI

Santuario della Beata Vergine dei miracoli

Viale Santuario 1. La storia di questo Santuario dedicato alla Madonna inizia nel 1460, quando un giovane – Petro Morandi detto Pedretto – venne miracolato e guarito dalla sua malattia dalla Vergine, che gli chiese di costruire una chiesa in suo onore sulla Strada Varesina, dove esisteva già una sua immagine sacra. Avvennero altri miracoli e fu costruita una chiesetta, che però cadde per ben tre volte. I saronnesi decisero allora di riunirsi in comitato per finanziare la costruzione di una chiesa grande, la cui prima pietra fu posta l’8 maggio 1498. Il progetto iniziale – in stile rinascimentale, a croce greca- è attribuito a Giovanni Antonio Amadeo, architetto della Fabbrica del Duomo di Milano, così come il tiburio in stile bramantesco. L’ architetto Della Porta progettò il campanile, considerato il più bello della Lombardia. I lavori di ampliamento ed abbellimento seguirono varie fasi, sempre sostenuti dai cittadini saronnesi. Dal 1525 al 1532 lavorò agli affreschi Bernardino Luini, discepolo di Leonardo Da Vinci e già pittore di chiara fama. A lui si devono gli affreschi del Presbiterio, che illustrano l’ infanzia di Gesù. Suo anche il bellissimo dipinto della nascita di Gesù, nel chiostro della attigua casa santuariale in cui fu ospitato per un periodo. A seguito della sua scomparsa, venne chiamato nel 1535 Gaudenzio Ferrari, che affrescò la cupola in soli 79 giorni, con quello che è stato definito “il più bel Paradiso affrescato in Europa”, che culmina nel concerto di 126 Angeli, cantanti e musici, ognuno con uno strumento musicale diverso. Il Santuario di Saronno vale sicuramente le visita di chi passa in cittò per le opere artistiche e pittoriche di grande valore che ospita.

Apertura: tutti i giorni 6.30-12.00; 15.30-19.00

(notizie tratte da santuariodisaronno.it)

Casa Morandi

Viale Santuario, 2 - Adiacente al Santuario, fu costruita nel 1588 con il nome di Hostaria dell’Angelo, come albergo e stazione di posta per dare ospitalità ai numerosi pellegrini che giungevano da lontano per pregare al Santuario. Totalmente restaurata, ospita adesso la Biblioteca Civica ed il Teatro Giuditta Pasta. Nella ristrutturazione del 1998 è stata conservata l’antica ghiacciaia (anno 1624) in cui grazie alla neve raccolta e pigiata si conservavano cibi e bevande deperibili. Oggi è visibile nella cosiddetta Sala Nevera, che ospita mostre ed eventi.

Chiesa di San Francesco

Via F. Carcano,1 – L’edificio attuale sorge sulle vestigia di un antico tempio pagano, di cui è testimonianza un’ara del I-II secolo d.C., attualmente visibile dalla Via Carcano, sul retro dell’ abside della chiesa. Si tratta di una dedica del mercante Quinto Cassio agli dei ed alle dee. Nel sito venne poi edificata una chiesa dedicata a San Pietro. L’ ordine francescano si stabilì a Saronno fin dal XIII secolo, proprio in un edificio accanto a questa chiesa, che nel 1570 venne quindi dedicata a San Francesco. Nel periodo napoleonico la chiese fu requisita ed utilizzata come stalla, ed il convento come caserma. Successivamente venne acquistata da Mons. Ramazzotti, che la trasformò in convitto per ragazzi e poi per missionari. La chiesa è in stile romanico lombardo, con una bella facciata del XVII secolo, tre navate e 12 cappelle edificate da famiglie devote saronnesi. L’interno è totalmente affrescato con santi e personaggi relazionati alla vita francescana. Gli affreschi sono opera di Ambrogio Legnani e di Stefano Maria Legnani, detto Il Legnanino. Dal 1931 la chiesa è stata dichiarata opera di interesse nazionale.

Orari di apertura: 7.30-12.00; 16.00-18.30

(notizie tratte da chiesadisaronno.it)

Chiesetta di Sant'Antonio Abate

Via Sabotino, 1 - Costruita nella seconda metà del 1400 dalla famiglia Zerbi, sorgeva allora in aperta campagna e fu visitata anche dall’ allora arcivescovo di Milano Carlo Borromeo - poi divenuto santo - nel 1581. Durante le due pestilenze del 1576 e del 1630 venne adibita a lazzaretto per ospitare gli ammalati, di cui ancora oggi sono conservate alcune ossa in una teca all’ interno della chiesa. Il 17 gennaio giorno della festività di Sant’ Antonio, nella chiesetta vengono esposte le reliquie del santo ed ha luogo la tradizionale benedizione degli animali, di cui Sant’Antonio (detto anche S. Antonio del purcell – del maiale in dialetto locale) è considerato protettore. Le vie intono alla chiesetta si riempiono di bancarelle che vendono dolci e cibi tradizionali lombardi. La festa di Sant’ Antonio è molto amata dai saronnesi e negli anni è stata sempre più valorizzata dalle amministrazioni locali, che hanno aggiunto una bellissima rievocazione storica in costume, che sfila per le vie di Saronno fino a concludersi alla Chiesetta, dove viene fatta suonare a mano la piccola campana e dove poi ci si può poi fermare a visitare la ricostruzione dell’ antico borgo di Saronno, con case e cortili contadini e figuranti in costumi d’epoca.

(notizie tratte da santantoniodisaronno.it)

Chiesetta di San Giacomo

Via Legnani, 1 - Edificata nel 1614 da Ambrogio Legnani, nel corso delle sua storia fu destinata anche ad accogliere le spoglie dei defunti, di cui è ancora possibile vedere alcune antiche lapidi nel giardinetto interno. Sull’altare troviamo la copia della Madonna con Bambino di Giulio Cesare Procaccini, il cui originale è conservato nella Sagrestia del Santuario. Nel Presbiterio sono ben conservati due affreschi di Stefano Maria Legnani, detto Il Legnanino, raffiguranti la nascita di Gesù e l’adorazione dei Magi.

Villa Gianetti

Via Roma ang. Via Manzoni – Edificata negli anni ’20 dalla famiglia Gianetti, é poi stata donata al Comune per essere utilizzata come sede municipale. Attualmente è dedicata alla celebrazione dei matrimoni civili e ad eventi particolari. Le sale possono essere affittate anche per eventi privati. Circondata da un piacevole giardino (adesso parco pubblico), è costruita in stile Rinascimento Lombardo e conserva alcuni dipinti di un certo valore.

Monumento alla Riconoscenza

Piazza della Riconoscenza - Conosciuto dai saronnesi come “La ciocchina” (da cui viene dato il nome anche alla piazza che lo ospita) fu eretto nel 1830 a memoria di un enorme incendio divampato nel 1827, quando dalle braci che stava trasportando una donna (la ciocchina, appunto) alcune scintille trasportate dal vento appiccarono fuoco alle case del rione S. Cristoforo, con gravi conseguenze per le case e gli abitanti. Il monumento fu eretto in ringraziamento ai cospicui aiuti che Saronno ricevette, soprattutto dalla città di Milano, a cui è dedicato.

Museo dell'industria e del lavoro saronnese

Via Don Griffanti, 6 –In un’ampia area espositiva (1400 mq esterni ed 800 mq interni) ricavata all’ interno dei capannoni delle Ferrovie Nord, il museo raccoglie importanti manufatti del patrimonio storico industriale di Saronno che ricordano l’ importanza storica, culturale e sociale che le industrie saronnesi hanno avuto per il territorio e la produttività lombarda. Tra i numerosi pezzi che vale la pena citare: tettoia Liberty con carrozza d’epoca del 1879, carri merci, il primo locomotore elettrico del 1928, la custodia blindata della A.Parma che per novantasette anni ha protetto l’ altare maggiore della Basilica di S. Ambrogio a Milano, il televisore Fimi-Phonola esposto anche al Mo.Ma di NY nella sezione design, motori per le auto Isotta Fraschini, macchinari per la produzione di Amaretti di Saronno e biscotti Lazzaroni.

museomils.it

Orari di apertura: giovedì 21.00/23.00; sabato 15.00/18.00, domenica 9.00/12.00, 15.00/18.00.

Museo della ceramica Giuseppe Gianetti

Via F. Carcano, 9 - In una villa d’ inizio ‘900 – che conserva finiture e preziosi arredi d’epoca – trova sede un’importante collezione di ceramiche e maioliche settecentesche, ottocentesche e contemporanee. Il museo è sede di eventi d’arte e di visite didattiche organizzate.

museogianetti.it

Orari: martedì e giovedì 15.00/18.00, sabato 15.00/19.00.

Altre fonti: wikipedia.it; sito ufficiale Comune di Saronno ( www.comune.saronno.va.it ); ProLoco Saronno (prolocosaronno.it)